Allattare al seno è un gesto semplice e naturale che tutte le mamme dovrebbero poter fare ovunque, ma che a volte risulta difficile, se non proibitivo.
Per questo l'UNICEF Italia, nell’ambito dell’iniziativa "Ospedali & Comunità Amici dei Bambini", si pone come obiettivo l'allestimento in Italia di Baby Pit Stop UNICEF: ambienti protetti, in cui le mamme si sentano a proprio agio per allattare il loro bambino e provvedere al cambio del pannolino.
Cosa sono i Baby Pit Stop
L’allattamento al seno non ha orari fissi, né un numero definito di poppate nell’arco della giornata. Esistono molteplici modi di allattare ed è difficile per le mamme prevedere dove e quando il bambino chiederà di nutrirsi. Inoltre, molte mamme prolungano l'allattamento ben oltre i primi mesi di vita dei bambini, ottemperando alle raccomandazioni dell'UNICEF e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Il Baby Pit Stop (BPS) prende il nome dalla nota operazione del "cambio gomme + pieno di benzina" che viene effettuata in tempi rapidissimi durante le gare automobilistiche di Formula Uno. Nei BPS il cambio riguarda il pannolino, e il "pieno" è di sano latte materno, ricco di nutrienti e di anticorpi.
«Se si rendesse disponibile un nuovo vaccino che prevenisse un milione o più di morti infantili all’anno, e che fosse oltretutto poco costoso, sicuro, somministrabile per bocca, e non richiedesse la 'catena del freddo', diventerebbe immediatamente un imperativo di salute pubblica» scrive J. Dobbing in "A Warm Chain for Breastfeeding" sulla prestigiosa rivista medica internazionale The Lancet (1994).
«L’allattamento al seno può fare questo e altro, ma richiede una sua ‘catena calda’ di sostegno – e cioè assistenza competente alle madri perché possano avere fiducia in se stesse e per mostrare loro cosa fare, e protezione da pratiche dannose. Se questa catena calda si è persa nella nostra cultura, o ha dei difetti, è giunto il tempo di farla funzionare.»
Il Baby Pit Stop UNICEF è un servizio gratuito, reso riconoscibile dal simbolo riportato qui accanto.
Baby Pit Stop, cosa può esserci...
Per allestire un Baby Pit Stop è necessario offrire:
- una comoda sedia o poltroncina
- un fasciatoio o altra superficie idonea per il cambio del pannolino
- opuscoli informativi dell’UNICEF e di eventuali partner istituzionali
- se possibile, un angolo attrezzato per il gioco dei bambini
Il Baby Pit Stop UNICEF si differenzia dagli altri BPS per due motivi:
- si prevedono partner istituzionali (ad es. Aziende sanitarie locali, provincia e comuni). In particolare il BPS è promosso dall’UNICEF nelle ASL in cui è attivo il progetto di promozione e sostegno dell’allattamento materno nei servizi territoriali
- la sua organizzazione e idoneità sono garantite da una verifica periodica da parte di Babyconsumers, associazione per la tutela dei diritti dei consumatori.
...e cosa non deve esserci
Nel Baby Pit Stop possono fermarsi tutte le mamme, sia che allattino o che usino il biberon, ma il BPS non deve essere usato per pubblicizzare o promuovere in alcun modo latte artificiale, pappe, biberon e tettarelle. Non devono quindi essere presenti volantini, opuscoli, campioni omaggio, riviste o cartoline che pubblicizzino i prodotti sopra indicati.
Allo stesso modo, non ci devono essere poster o altri oggetti di arredamento con loghi e marchi di ditte che producono sostituti del latte materno, biberon e tettarelle, né tali prodotti devono essere esposti o donati alle mamme.
In particolare, i BPS allestiti all’interno delle sedi locali UNICEF sono spazi protetti da qualsiasi tipo di ingerenza pubblicitaria.
Il Servizio è disponibile negli orari di apertura della Biblioteca comunale:
- da lunedì a sabato: dalle 9.00 alle 12.00
- da lunedì a venerdì: dalle 14.30 alle 18.00